giovedì 6 agosto 2015

Via Wiessner Kees - Spigolo Ovest Sass d'Ortiga

Partiti da Gosaldo ad orario antelucano, già assaporavamo la splendida roccia che caratterizza lo Spigolo Ovest.
Corsetta dal Cant del Gal al Treviso per la paura che ci fossero altre cordate dirette sul Sass d'Ortiga. 20 minuti.
Arrivati al rifugio, fortunatamente erano ancora tutti in branda.
Quindi tiriamo dritti su per il Vallone delle Mughe. Quando più o meno inizia a diradarsi la vegetazione, alzo la testa e vedo quattro puntini, più o meno a metà della valle, risalire i ghiaioni.
"Cru, non voglio nessuno sopra la capoccia, dobbiamo superarli tanto mi sembrano abbastanza vicini!"
Peccato che in montagna come in grotta come al mare, le distanze sono leggermente falsate.
Iniziamo, indi, la nostra rimonta forsennata. Mezzora dal Treviso alla Forcella delle Mughe. Record assoluto e grandissima soddisfazione. Peccato che eravamo già distrutti e per arrivare all'attacco bisognasse camminare ancora un bel po'...

Vallone delle Mughe

Forcella delle Mughe
Apriamo gli zaini, mangiamo la nostra scorta di cibo giornaliera in sette secondi netti e riprendiamo la marcia. Cengetta esposta, discesa e risalita su cavo d'acciaio, altri rumeghi e finalmente ci si apre il profilo dello Spigolo.


Arrivati al famoso sasso incastrato perdiamo una ventina di minuti a capire dove si attacca (in verità è la cosa più logica del mondo, però era la nostra terza via..capiteci..).
Parto. Tiretto facile, sosta comoda. Ma è dal secondo tiro che la roccia inizia a farsi spettacolare.



Tutto liscio, tutto perfetto, praticamente si scala da clessidra a clessidra sempre in bellissima esposizione. Tiro chiave sopra all'altro sasso incastrato ben chiodato e poi altri due tiri facili fino in cima.
E dopo aver sverniciato le altre cordate nel Vallone staccandole di una buona oretta, abbiamo pagato la stanchezza in via tanto da farci recuperare.




Perfetto, ci siamo detti. Almeno li seguiamo in discesa e non ci perdiamo.
Il tempo di far su le corde ed erano già spariti e noi avvolti nella nebbia a chiederci per la terza o quarta volta in tre o quattro vie dove cazzo dovevamo andare.
Dopo qualche su e giù becchiamo i bolli rossi e come due enigmisti nel gioco "unisci i puntini", riusciamo a ricomporre la figura e scendere dal Sass d'Ortiga. Non senza aver fatto almeno tre doppie che alcuna relazione riportava (si, forse l'ultima si, ma giusto come "eventuale". E noi, eventualmente, l'abbiamo fatta).

Nuovamente Forcella delle Mughe, uno sguardo dalla parte del Bivacco Minanzio dove un paio di mesi prima avevamo dormito per un tentativo (invernale) sempre allo Spigolo, poi giù per il Vallone, sognando di avere, tipo, un ascensore o un paracadute o uno scivolo stile Acquafan di Riccione che ti porti in Val Canali senza consumarti le ginocchia.

Val Canali
La sera, nuovamente ospiti di Giubi, alle nove già stavamo dormendo.

Relazione Rampegoni