giovedì 30 luglio 2015

Guglia GEI - Piccole Dolomiti

Dopo diverse ripetizioni dello Spigolo Barbiero e della Carugati a Rocca Pendice, ormai ci sentivamo pronti per affrontare le vere montagne, quelle con la roccia non sempre buonissima, quelle dove devi mettere i dadi, rinvii un chiodo o passi una clessidra.
Però forse le Dolomiti erano un po' troppo. Meglio quelle Piccole.
Scartabelliamo un po' di relazioni e la classicona pare essere la Guglia GEI. Fatta.
Da bravi montanari passo a prendere il Cru verso mezzogiorno ad Abano, così possiamo attaccare presto, circa alle due del pomeriggio.
Arriviamo a Campogrosso scambiando inizialmente la Sisilla per la GEI. Fortunatamente ci ravvediamo e iniziamo il sentiero. Nel senso opposto incrociamo varie persone con le corde in spalla che ci squadrano indignati. Forse puzziamo, forse siamo vestiti male, non lo sappiamo.
Becchiamo subito l'evidente fessura di attacco e ci prepariamo nel silenzio più totale. Figata siamo soli! Chissà perché? Mah..


Canapone da 12 mm, eccentrici del 15-18, verso le due attacchiamo.
Per essere la prima via in assoluto devo dire che è andata piuttosto bene. Tiravamo fuori la relazione ogni sette secondi, però tutto sommato siamo anche stati decenti. E la cosa più importante per noi falesisti è non aver azzerato il passo dell'ultimo tiro, se no sai che figura..!!


Dopo un piccolo ristoro in cima, avvolti nelle nebbie, tiriamo fuori la relazione per capire dove ci si cala. Nel prezioso foglio v'era scritto, tipo, anelli di calata a Ovest. E 'mo qual'è l'Ovest?? Panico. Mi lego e facendomi fare sicura dal Cru mi faccio il periplo della cima per cercare sti anelli.
Trovati gli anelli, ritrovata la fede, con due o forse tre doppie siamo a terra e via di corsa a Campogrosso, al calar del sole, per brindare a questa prima via!

Relazione QUI

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